Prospetto aliquote Imu, tempi supplementari fino al 15 settembre
Più tempo per i Comuni che non hanno approvato la delibera entro il 28 febbraio e per quelli che l’hanno approvata entro tale data ma senza l’elaborazione del prospetto digitale
Da quest’anno è entrato definitivamente in vigore l’obbligo, per i comuni, di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’imposta municipale propria (Imu) esclusivamente tramite l’elaborazione del Prospetto digitale di cui al decreto 7 luglio 2023 del Mef (articolo 3).
Con un’ulteriore proroga a favore dei soli comuni che non hanno adottato, entro il 28 febbraio 2025, la delibera di approvazione delle aliquote dell’imposta municipale propria (Imu), secondo le modalità previste dall’articolo 1, comma 757, della legge n. 160/2019, ovvero dei comuni che l’hanno adottata entro tale termine, senza tuttavia provvedere all’elaborazione del prospetto digitale.
Questi comuni, limitatamente all’anno 2025, possono approvare entro il 15 settembre 2025 le delibere, che dovranno essere redatte tramite l’applicazione informatica disponibile nel portale del federalismo fiscale.
Sono comunque considerate valide e non potranno essere modificate le delibere di approvazione del prospetto digitale già validamente adottate tra il 1° marzo 2025 e il 18 giugno 2025, data di entrata in vigore del Dl 84/2025 con cui è stata disposta la proroga (articolo 6).
Ripercorrendo le ultime fasi del processo che ha condotto al vincolo, per i comuni, di standardizzazione e di pubblicazione online delle delibere Imu, ricordiamo che il decreto 6 settembre 2024 del Mef già lo scorso anno aveva previsto:
- l’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’Imu tramite l’elaborazione del prospetto digitale, utilizzando l’apposita applicazione informatica a decorrere dall’anno di imposta 2025 (articolo 2);
- l’aggiornamento del contenuto dell’allegato A del decreto 7 luglio 2023 del Mef, con cui viene definito con precisione il perimetro delle fattispecie Imu in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote (articolo 1).
Il prospetto digitale forma parte integrante della delibera stessa e senza di esso la delibera non risulta efficace, venendosi così ad applicare le aliquote di base.
I comuni devono quindi redigere la delibera di approvazione delle aliquote utilizzando obbligatoriamente l’applicazione informatica «Gestione Imu», che consente di elaborare il prospetto digitale previa selezione delle fattispecie di interesse.
L’obiettivo di poter rendere disponibili a tutti i soggetti interessati i dati delle aliquote Imu in un formato standardizzato a livello nazionale ed elaborabile, ha portato alla realizzazione, da parte del partner tecnologico Sogei, di un sistema informatico ad alta interoperabilità.
Tale sistema è stato infatti realizzato nel rispetto dei criteri previsti dal «Modello di interoperabilità» dell’Agid, che prevede la collaborazione tra Pubbliche amministrazioni e tra queste e soggetti terzi, per mezzo di soluzioni tecnologiche che devono assicurare l’interazione e lo scambio di informazioni, senza vincoli sulle implementazioni.
AssoSoftware e il suo comitato tecnico, nell’ambito di specifici incontri dedicati al confronto tecnico sulle modalità operative e sulle tecnologie da adottare, hanno dato sin dall’inizio il loro contributo tecnico, fornendo i suggerimenti e le indicazioni necessarie affinché tale interoperabilità risultasse davvero efficace anche per l’automazione dei calcoli effettuati dai software gestionali.
Per il 2025 diverse software house di area fiscale associate ad AssoSoftware hanno già provveduto all’aggiornamento delle proprie procedure di calcolo dell’Imu già per l’acconto di giugno, altre provvederanno entro il termine di versamento del saldo.
Le scelte strategiche delle software house prevedono, in alternativa:
- l’utilizzo «diretto» dei dati acquisiti in modo automatico dal sito internet del dipartimento delle Finanze del ministero dell’economia e delle finanze, anche mediante raccordo con le tabelle già in uso ai gestionali;
- l’utilizzo «indiretto» dei dati acquisiti tramite partner tecnologico, che si è occupato di normalizzarli ulteriormente al fine di raccordarli con le tabelle già utilizzate in passato dai gestionali.
La scelta dell’una o dell’altra soluzione è a discrezione di ciascuna software house e la valutazione è effettuata anche sulla base della migliore efficacia di prodotto.