Donazioni in denaro agli enti non profit: la detrazione è certa
Non ci sarà bisogno di attendere una modifica nel passaggio alla Camera, né di confidare in un provvedimento attuativo o in una circolare esplicativa. La detrazione del 30% (per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a 30mila euro) riconosciuta per le donazioni in denaro agli enti del Terzo settore non commerciali resta espressamente prevista nell’articolo 83, comma 1, del codice del Terzo settore (Dlgs 117/2017). È stato già il Senato a fugare ogni dubbio proprio sul filo di lana delle votazioni agli emendamenti del decreto fiscale, che ora è atteso appunto all’esame della Camera. Le due parole «in denaro» saranno, infatti, soppresse solo nel secondo periodo del comma 1, vale a dire quello che fa riferimento alla detrazione del 35% qualora l’«erogazione liberale» sia «a favore di organizzazioni di volontariato». È l’effetto della precisazione contenuta nella proposta di coordinamento (C1) approvata appunto dall’Aula di Palazzo Madama che contestualizza come l’eliminazione delle due parole «in denaro» valga solo per il secondo periodo del comma 1. Una puntualizzazione che sgombra il campo da rischi di «interpretazioni contraddittorie» del primo periodo segnalati dal Forum del Terzo settore, seppur in un quadro di generale soddisfazione per le altre modifiche introdotte per il non profit ( come riportato dal Quotidiano del Fisco di ieri ).
Del resto, l’obiettivo iniziale (come si evince anche dalla relazione illustrativa all’emendamento) era proprio quello di equiparare tutti i tipi di erogazioni liberali destinati alle organizzazioni di volontariato, in modo da consentire la detrazione del 35% anche per le donazioni (come quelle in natura) che sono attualmente escluse dal bonus fiscale. In questo senso, l’emendamento governativo approvato (e poi puntualizzato dalla proposta di coordinamento) faceva riferimento all’«erogazione liberale» citata al singolare comunque solo al secondo periodo, mentre nel primo e terzo periodo si parla di «erogazioni liberali» al plurale.
L’ulteriore correttivo inserito grazie alla proposta di coordinamento approvata rende tutto meno equivoco. La detrazione del 30% agli enti del Terzo settore non commerciali resta anche per le erogazioni in denaro e quella del 35% alle organizzazioni di volontariato si “aprirà” anche alle donazioni non in denaro, come quelle in natura.