Editoria elettronica verso l’Iva agevolata
In vista dell’accordo tra i 27 paesi Ue, previsto non prima di maggio, l’Iva agevolata per libri, giornali e periodici elettronici fa un passo avanti all’Ecofin.
Nonostante la dichiarazione estremamente ottimistica del ministro Pier Carlo Padoan al termine dei lavori di ieri («Finalmente è stato trovato un accordo» nel solco dell’esperienza italiana già minacciata in passato di procedura di infrazione) sia stata “raffreddata” dallo stesso Consiglio Ue, la prospettiva di un’imposta omogenea - ma sempre all’interno dei singoli paesi - sui prodotti elettronici digitali è ormai più che concreta.
L’Ecofin ha in sostanza aperto, dopo una lunga discussione, alle aliquote non standard per le pubblicazioni elettroniche, consentendo in alcuni casi anche il mantenimento dell’aliquota praticamente pari a zero.
Con un limite chiaro: deve trattarsi di prodotti editoriali digitali “tradizionali” - nel senso di “parola scritta” - visto che file audio e video non potranno in ogni caso ricevere il trattamento fiscale equivalente a quello attualmente i vigore nei singoli stati per le pubblicazioni cartacee.
«Su queste proposte c’è attualmente un consenso - fanno sapere dal Consiglio Ue - ma non ancora l’unanimità: restano contrari Danimarca e Repubblica Ceca, ma anche Slovenia, Svezia, Portogallo e Lettonia (scettici sull’Iva inferiore al 5% e a quota zero)».
La direttiva 2006/112/CE del Consiglio ha per obiettivo, anche nel campo dell’editoria digitale, di facilitare gli scambi transfrontalieri, combattere le frodi Iva e garantire una concorrenza equa. La modalità scelta è di consentire agli Stati membri la possibilità di applicare aliquote ridotte su pubblicazioni realizzate su qualsiasi tipo di supporto fisico o con modalità elettronica, possibilità quest’ultima oggi ancora vietata.
Dal 1º gennaio 2015, tra l’altro, è venuto meno il vero ostacolo alla armonizzazione interna dell’Iva sui servizi elettronici, visto che l’imposta è dovuta nello Stato membro del destinatario. Pertanto non è più necessario applicare l’aliquota normale alle pubblicazioni online per assicurare il funzionamento del mercato interno ed evitare distorsioni della concorrenza.
Uno studio preparatorio del Consiglio Ue ha quantificato la riduzione di gettito a regime con la nuova Iva ridotta e ultraridotta per giornali e riviste elettroniche. Questa opzione potrebbe portare, entro il 2021, a una diminuzione massima del gettito della Vat continentale di 4,7 miliardi di euro all’anno se tutti gli Stati decidessero di applicare anche alle pubblicazioni elettroniche le aliquote più basse già in vigore per le pubblicazioni stampate.