Fattoria didattica, l’impresa iscritta nell’elenco regionale opera in esenzione Iva
La detrazione viene determinata in base al pro-rata, fatta salva la facoltà di optare per la contabilità separata
Degustazione dei prodotti e fattorie didattiche sono una nuova frontiera dell’agricoltura favorite da un regime fiscale forfetario simile all’agriturismo. L’agenzia delle Entrate con la risposta a interpello 228/2020 (si veda l’articolo su NT + Fisco) ha affrontato con precisione il complesso sistema fiscale delle attività agricole connesse sul duplice fronte dell’Iva e delle imposte dirette, avendo la consapevolezza che per alcuni prodotti può scattare la tassazione mediante il reddito agrario ma non il regime speciale Iva (esempio produzione e vendita di marmellate).
Un’attività esaminata nella risposta riguarda le visite occasionali delle cantine con eventuale degustazione dei prodotti ottenuti prevalentemente nell’azienda. Tale attività viene fatta rientrare nell’agriturismo, ancorchè nella risposta vengano richiamate le disposizioni sull’enoturismo per la quale attività tuttavia sono richiesti dei requisiti più rigorosi, quali la continuità (decreto 12 marzo 2019); tuttavia il regime fiscale per entrambe le attività è identico. Per la attività agrituristica è necessario un certificato rilasciato dalla Regione il quale è decisivo per la identificazione della attività. Nella fattispecie il regime fiscale naturale è quello forfetario in base al quale l’imponibile Irpef è determinato con il coefficiente di redditività del 25% sull’ammontare dei ricavi conseguiti nel periodo di imposta; questo regime è precluso alle società di capitali. Invece ai fini dell’Iva la detrazione è forfetizzata nella misura del 50% e questo regime lo possono applicare anche tutti i soggetti Ires.
La risposta dell’Agenzia ricorda che l’attività agrituristica, che deve necessariamente essere svolta in connessione con una attività agricola, obbliga la tenuta della contabilità separata con fatturazione dei passaggi interni, ad eccezione del caso in cui entrambe le attività abbiano optato per il regime ordinario. Ma in questo caso occorre comunque una contabilità sezionale in quanto ai fini delle imposte dirette si applicano regimi completamente diversi (reddito agrario/reddito di impresa).
Invece per le prestazioni di fattoria didattica se l’impresa agricola è inserita nell’elenco regionale ed il programma didattico-educativo sia riconosciuto da programmi statali o regionale, la prestazione è considerata esente da Iva ai sensi dell’articolo 10, n. 20 del Dpr 633/72. Ne consegue che la detrazione viene determinata in base al pro-rata, fatta salva la facoltà dell’impresa agricola di optare per la contabilità separata, in questo caso facoltativa. Ai fini delle imposte dirette la fattoria didattica determina il reddito in base alla percentuale del 25% come per l’agriturismo. L’Agenzia per affermare l’assimilazione all’agriturismo richiama la legge quadro 96/2006 che comprende anche le attività didattiche e culturali.
Altra questione esaminata dall’agenzia delle Entrate riguarda la vendita di cesti regalo comprendenti sia prodotti agricoli propri che acquistati presso terzi. Sotto il profilo fiscale ai fini delle imposte dirette i prodotti acquistati da terzi generano una attività commerciale occasionale, da dichiarare nel quadro dei redditi diversi RL. Ai fini dell’Iva i prodotti acquistati da terzi e venduti allo stato originario generano una operazione non agricola e quindi rientrante nella ipotesi della impresa mista di cui all’articolo 34, comma 5, del decreto Iva.
Ai fini Iva l’adempimento è complesso in quanto nella fattura occorre applicare l’aliquota Iva del singolo prodotto, esempio vino 22% e formaggio 4%, anche se nello stesso cesto. Quindi la medesima fattura con beni diversi deve essere annotata in parte nelle operazioni in regime speciale ed in parte nel regime normale e quindi si procede alla distinta detrazione con le percentuali di compensazione per i prodotti agricoli e la detrazione analitica per gli altri. Una soluzione alternativa è la separazione della attività con la gestione agricola che fattura alla gestione commerciale i prodotti agricoli destinati ai cesti, cosicché la attività in regime ordinario detrare l’Iva analiticamente compresa quella della fattura interna.