Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le massime di Roma e del Lazio: imposta di registro, ritenute sugli interessi, società non operative

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di Gianni Rota e Marco Tiberti

Atto di trasformazione societaria senza registro in misura proporzionale. Nessuna ritenuta alla fonte in Italia per gli interessi corrisposti dalla società italiana a fronte del finanziamento erogato dalla società ungherese che percepisce anche il flusso di pagamento. La natura amministrativa anziché provvedimentale preclude il ricorso contro il diniego dell’istanza di disapplicazione della disciplina delle società non operative. Alla ristrutturazione ed ampliamento dell’immobile segue la variazione di classamento purché motivata. Il nuovo classamento dell’immobile è legittimo anche senza sopralluogo. Sono i temi della rassegna delle massime di Ctr Lazio e Ctp Roma.

Atto di trasformazione societaria senza registro in misura proporzionale
All’atto di trasformazione societaria, in base all’articolo 9 della Tariffa, parte prima del Dpr 131/1986 non si applica l’imposta di registro in misura proporzionale. Questo in quanto, non sussistendo il requisito del trasferimento di patrimonio, l’operazione di trasformazione si traduce in una semplice modifica della struttura della società originaria.
Ctr Lazio, sentenza 3564/16/2018

Niente ritenuta alla fonte sugli interessi passivi il finanziamento concesso dalla società estera
La società italiana non applica la ritenuta alla fonte sugli interessi passivi pagati per il finanziamento concessole dalla società ungherese se quest’ultima, alla quale vengono accreditati sia nel contempo anche l’effettiva beneficiaria del flusso di denaro. Questo in quanto, in base all’art. 11 della Convenzione Internazionale contro le doppie imposizioni Italia/Ungheria, non vi è alcuna imponibilità delle somme versate a titolo di interessi passivi se la società che ha erogato il finanziamento risulti anche percipiente degli interessi poi pagati dal debitore.
Ctp Roma, sentenza 3535/01/2018

Ricorso precluso contro il diniego dell’istanza di disapplicazione delle non operative
Il provvedimento di diniego sull’istanza di disapplicazione della disciplina delle società non operative ha carattere amministrativo e non provvedimentale e pertanto non è impugnabile. Questo in quanto l’Amministrazione fornisce una risposta ad un quesito che ha natura di parere, cui il contribuente può decidere di non adeguarsi pur mantenendo il diritto di impugnare tutti gli atti in cui l’esonero dall’applicazione delle disposizioni antielusive sia stato negato.
Ctr Lazio, sentenza 3546/16/2018

Alla ristrutturazione e ampliamento dell’immobile segue la variazione di classamento motivata
La variazione di classamento conseguente all’attività di ristrutturazione ed ampliamento intervenuta sull’immobile costituisce elemento sufficiente per obbligare l’Amministrazione a motivare adeguatamente il provvedimento. Questo in quanto siffatte variazioni possono avvenire qualora il classamento in atti non risulti aggiornato e/o palesemente non congruo rispetto a fabbricati similari aventi analoghe caratteristiche.
Ctr Lazio, sentenza 3539/09/2018

Il nuovo classamento dell’immobile è legittimo anche senza sopralluogo
La revisione del classamento di un immobile può essere effettuato anche senza che l’Amministrazione effettui un sopralluogo sul posto. Questo in quanto tale omissione non integra il difetto di motivazione essendo l’Amministrazione obbligata a disporla in presenza di significativo scostamento di valore rispetto all’insieme delle microzone comunali e anche per l’Ufficio accertatore, tenuto ad indicare le sole specifiche caratteristiche dell’immobile, il sopralluogo si rende superfluo.
Ctr Lazio, sentenza 3549/15/2018

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