FISCO E SENTENZE/Le pronunce di Milano: elusione, raddoppio dei termini, Ici sulla pertinenza
Una rassegna delle sentenza emesse dalla Commissione tributaria provinciale e regionale di Milano tra febbraio e marzo. Ctp e Ctr si sono occupate di applicazione retroattiva, di pertinenze, di immobili non dichiarati e tempi di prescrizione, di raddoppio dei termini nel monitoraggio fiscale e del peso degli effetti negoziali per stabilire se c’è o meno elusione.
La ristrutturazione seguita da cessione non sempre è elusiva
La vicenda trae origine da una complessa operazione di natura negoziale, effettuata con tre atti notarili: costituzione di una new.co, successivo aumento di capitale da parte dell’unico socio tramite conferimento di ramo aziendale, ed infine cessione dell’intera partecipazione a favore di un terzo soggetto.
La Commissione Tributaria non disconosce la consistenza di una giurisprudenza, di merito e di legittimità, che assume il carattere elusivo, ai fini dell’imposta di registro, di atti frazionati in un breve lasso temporale, in quanto tesi “di fatto” ad una cessione d’azienda.
Tuttavia – affermano i giudici – va innanzi tutto seguito il principio secondo cui tale visione debba essere calata nell’apprezzamento della fattispecie concreta, alla luce delle prove e delle argomentazioni fornite dalle parti.
Ecco quindi che, laddove venga provata una diversità di effetti negoziali tra la costituzione di una nuova società conferitaria rispetto alla mera cessione d’azienda (com’è avvenuto nel caso in commento), l’operazione non può dirsi elusiva.
• Sentenza CTR Milano n. 823/2017
Il raddoppio dei termini non è applicabile retroattivamente
In materia di monitoraggio fiscale, la normativa introdotta dal Dl 78/2009 inerente il raddoppio dei termini per l’attività di accertamento ex articolo 12 dello stesso decreto è inapplicabile per i periodi di imposta per i quali il termine di accertamento è già interamente decorso. La Ctr di Milano, chiamata ad esprimersi sul punto, conferma quanto sostenuto dai giudici di prime cure. Il comma 2 dell’articolo 12, Dl 79/2009, che ha introdotto la tassabilità delle attività finanziarie detenute in Stati o territori a regime fiscale di vantaggio in violazione alle disposizioni sul monitoraggio fiscale, ha natura di “norma sostanziale” e non soltanto “norma procedimentale” come sostenuto dall’Ufficio appellante. Ciò implica che la stessa norma incida direttamente sul rapporto fiscale tra Stato e contribuente e, in mancanza di diversa espressa previsione normativa, è da ritenersi inapplicabile retroattivamente alle annualità precedenti la sua entrata in vigore.
• Sentenza CTR Milano n. 891/2017
Il box è di pertinenza all’abitazione principale anche se in un altro edificio
Con riferimento alla esenzione dal pagamento dell’imposta Ici per immobili di pertinenza all’abitazione principale, la Commissione evidenzia che la nozione di “pertinenza” è chiaramente determinata dalla norma dell’articolo 817 del Codice civile che stabilisce: «sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa. La destinazione può essere effettuata dal proprietario della cosa principale o da chi ha un diritto reale sulla medesima». La norma non pone quindi alcun vincolo circa la localizzazione del bene pertinenziale rispetto a quello principale. Nel caso di specie il ricorso è stato accolto in virtù di suddetta norma per un box ubicato in un edificio diverso da quello della abitazione principale.
• Sentenza CTP Milano n. 1731/14/17
Raddoppio dei termini negato in caso di denuncia penale «vaga»
I Giudici, accolgono le legittime doglianze del contribuente ritenendo illegittimo il raddoppio dei termini di accertamento operato dall’Ufficio. Nel caso di specie, quest’ultimo non risultava aver assolto all’onere probatorio di provare la sussistenza di un fatto che comporta l’obbligo di denuncia penale ex articolo 331, Codice di procedura penale, conseguentemente negando al Giudice tributario di primo grado di operare il doveroso controllo. Infatti, dall’esame degli atti di causa, è risultato in maniera inequivoca che l’A.F. non ha fornito alcuna prova, non avendo allegato all’atto impositivo e non avendo prodotto nel corso del giudizio copia della denuncia e, inoltre non avendo esplicitato, in maniera chiara ed in equivoca, quale era il reato contestato al contribuente, nonché i presupposti che comportavano l’obbligo di denuncia.
• Sentenza CTR Milano n. 835/2017
Enti locali, la prescrizione scatta dalla scoperta dell’immobile non dichiarato
Gli enti locali, in relazione ai tributi di loro competenza, sono legittimati a procedere all’accertamento d’ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti.
L’ente impositore ha l’obbligo di notificare al contribuente l’inizio di tale procedimento con avviso motivato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione è stata presentata o, in caso di omessi versamenti, il quinto anno successivo a quello in cui si sarebbero dovuti effettuare.
Nel caso di specie, il contribuente non aveva dichiarato l’esistenza di immobili posseduti nel territorio dello Stato entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui il possesso aveva avuto inizio; la violazione è proseguita nelle annualità successive e di conseguenza, il momento dal quale è decorso il termine di legge è coinciso con la data in cui è stata scoperta suddetta violazione (legge 296/2006).
• Sentenza CTP Milano n. 1726/17
Hanno collaborato:
Natalia Falco, Domenico Crosti, Cecilia Cantaluppi
Le precedenti uscite di «Fisco e sentenze - Le pronunce di Milano»
23 marzo - Mlbo, prescrizione dei tributi, rettifica del valore di compravendita
20 aprile - Dazi, pignoramento, ricorso per revocazione
4 maggio - Detrazione del 36%, vendita antieconomica, operazioni inesistenti e tassa rifiuti