L'esperto rispondeImposte

Fornitore Ue nel regime delle piccole imprese: l’acquisto non è «intracomunitario»

Se non c’è un’apposita documentazione rappresentativa dell’operazione, il soggetto passivo italiano emette un’autofattura senza Iva per documentare l’acquisto

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di Anna Abagnale

La domanda

Vorrei avere chiarimenti in merito ai rapporti tra un soggetto passivo di imposta italiano con soggetti esteri (Ue o ExtraUe) che dichiarano di essere sottoposti al regime dei minimi . In particolare mi riferisco al caso di un tedesco che ha solo un tax code e non un numero di partita Iva . Dalla lettura della circolare 36/E del 2010 sembra che : «Il soggetto passivo di imposta italiano , se non ha ricevuto dal proprio dante causa un’apposita documentazione rappresentativa dell’operazione, emette comunque autofattura senza applicazione dell’imposta per documentare l’acquisto». Pertanto sembra di poter affermare che il fornitore, pur esercitando un’attività economica in modo stabile e rientrando nel regime delle piccole imprese, è di fatto, equiparato a un privato, non essendogli attribuita una partita Iva e risultando escluso dagli obblighi connessi alle operazioni intracomunitarie, si potrebbe considerare l’operazione come non soggetta ad imposta per mancanza del requisito soggettivo e limitarsi, eventualmente, a registrare il documento ricevuto senza applicazione dell’Iva . È corretto il ragionamento? Che documentazione richiedere al fine di tutelarsi ? A. L. - Trieste

Secondo quanto previsto dalla circolare 36/E/2010, il soggetto passivo Iva italiano, che effettua acquisti di beni presso un operatore di altro Stato membro sottoposto al regime delle piccole imprese, non effettua l’acquisto intracomunitario. Si presuppone che si tratta di operazione rilevante ai fini Iva nello Stato membro di origine. Sicché, se non ha ricevuto dal proprio dante causa un’apposita documentazione rappresentativa dell’operazione, emette comunque autofattura senza applicazione dell’...