Contabilità

Imposizione al 26% estesa alle «qualificate»

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di Dario De Santis

La legge di bilancio 2018 assoggetta i redditi di capitale (dividendi) e i redditi diversi (plusvalenze) conseguiti da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di impresa, relativi alle partecipazioni societarie qualificate, ad una ritenuta a titolo d’imposta del 26%, analogamente a quanto previsto per le partecipazioni non qualificate.

Queste disposizioni intendono uniformare il regime applicabile a tali investimenti finanziari in quanto l’attuale livello di tassazione dei dividendi e delle plusvalenze qualificate può essere anche più o meno elevato rispetto agli omologhi redditi non qualificati, a seconda dell’aliquota Irpef del contribuente.

Quanto alla decorrenza, le modifiche in oggetto si applicano ai redditi di capitale percepiti a partire dal 1° gennaio 2018 e ai redditi diversi realizzati (ovvero al corrispettivo incassato meno il costo di acquisto della partecipazione) dal 1° gennaio 2019.

Uno specifico regime transitorio viene previsto per gli utili qualificati prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2017, la cui distribuzione è deliberata sino al 31 dicembre 2022, che conservano l’attuale regime impositivo; per le plusvalenze qualificate invece viene unicamente disposta la decorrenza posticipata al 2019. Conseguentemente i contribuenti potranno usufruire di questo lasso temporale per valutare il timing delle prossime cessioni.

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