Iri e dividendi di controllate estere fanno saltare i calcoli
I modelli dichiarativi, da alcuni anni a questa parte, richiedono anche l’indicazione degli acconti storici rideterminati, limitandosi allo scorso periodo d’imposta per le società di capitali (rigo RS79) e indagando anche il 2018 per le persone fisiche (righi RS148, RN61 e RN62).
Con riferimento al 2017, in particolare, le istruzioni al modello dichiarativo delle persone fisiche sembrano porre le basi per la soluzione di un problema tanto comune quanto sentito, vale a dire la possibile insufficienza degli acconti versati dalle imprese che avevano programmato di fare ingresso nel regime Iri dal 2017 (si veda Il Sole 24 Ore del 15 novembre 2017 e del 7 giugno scorso). Infatti, le istruzioni al fascicolo 3 del modello Redditi PF prevedono che «nel rigo RS148 va indicato l’ammontare dell’acconto rideterminato relativo al periodo d’imposta 2017, tenendo conto dell’articolo 1, commi 547 e 548, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nel caso in cui i versamenti in acconto dell’Irpef per l’anno d’imposta 2017, calcolati su base previsionale, risultino insufficienti per effetto del differimento dell’applicazione dell’Iri al periodo d’imposta 2018, disposto dall’articolo 1, comma 1063 della legge 17 dicembre 2017, n. 205. Pertanto, ai fini della determinazione dell’acconto, si assume quale imposta del periodo, quella rideterminata in base alla predetta disposizione».
Le istruzioni non trattano le possibili conseguenze di questo monitoraggio, ma si ritiene che queste informazioni vengano richieste per evitare l’applicazione delle sanzioni ai contribuenti che hanno agito in buona fede, sulla base delle norme in vigore al momento in cui sono stati versati (o, addirittura, non versati) gli acconti 2017 su base previsionale. In attesa che vengano diffusi gli opportuni chiarimenti, la soluzione che sembra implicita nelle istruzioni (seguendo anche quanto affermato dalla stessa agenzia con risoluzione n. 176/E/2003) è questa:
• chi ha versato acconti insufficienti per via dell’Iri paga quanto dovuto in sede di saldo senza sanzioni o interessi e compila il rigo RS148;
• chi ha ravveduto gli acconti senza versare sanzioni non paga altro e può compilare il rigo in esame per evitare altre richieste;
• chi ha ravveduto gli acconti con sanzioni ed interessi, dovrebbe poter presentare istanza di rimborso per questi ultimi importi indebitamente versati.
Analogo problema si pone – ma qui le istruzioni tacciono – per i contribuenti che, nel calcolare gli acconti 2017, hanno fatto affidamento sulla possibilità di calcolare la quota di interessi passivi deducibili in base all’articolo 96 Tuir includendo, nella determinazione del Rol, anche i dividendi incassati relativi a controllate non residenti, altra norma vigente al momento del calcolo dell’acconto, ma poi abrogata con effetto retroattivo.
Per quanto riguarda la rideterminazione dell’acconto 2018, la casella «casi particolari» del rigo RN61 va compilata dalle persone fisiche che si trovano in una delle situazioni indicate in tabella e dovrebbero procedere al ricalcolo, anche nel caso in cui concretamente l’acconto venga poi computato su base previsionale e non su base storica.