L'esperto rispondeControlli e liti

L’emissione di una fattura elettronica con data errata è un errore formale

La sanzione è pari a 27,28 euro se la regolarizzazione tramite ravvedimento operoso viene effettuata entro 90 giorni. Altrimenti sale a 250 euro

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di Giorgio Confente

La domanda

Un contribuente forfettario ha emesso e inviato nei termini al sistema di interscambio cinque fatture elettroniche nell'anno 2024. La fattura numero 5 è del 28 marzo 2024 ed è stata inviata al sistema di interscambio nei termini nella stessa data di emissione. Al momento dell'emissione della fattura numero 6 del 28 marzo 2024, a seguito di una svista, il contribuente erroneamente indica quale data fattura 28 febbraio 2024 in luogo di quella corretta ed invia, sempre in data in data 28 marzo 2024, la fattura 6 indicante la data di emissione errata al sistema di interscambio . Essendo palese che l’errore è dovuto ad una svista e non ad un ritardo di invio della fattura elettronica come dobbiamo considerare la questa violazione? Si tratta di una violazione meramente formale oppure di una violazione formale quindi soggetta alla sanzione in misura fissa prevista? In questo secondo caso bisogna emettere una nota di credito e riemettere la fattura con data corretta oppure è sufficiente versare la sanzione prevista?
M. S. - Milano

La data errata può essere corretta con nota di credito e con il versamento della sanzione fissa. L'agenzia delle Entrate ha precisato che l'errata indicazione del codice natura costituisce una «violazione meramente formale», non sanzionabile, non essendo un elemento previsto dall'articolo 21 del decreto Iva (circolare 6/E/2023, paragrafo 2.2). Quindi, al contrario si può ritenere che l’errata indicazione della data fattura rappresenta una «violazione formale», per cui è applicabile la sanzione fissa...