L’incentivo non si perde se si cambia macchina
Mentre si tenta di recuperare in extremis il credito di imposta per le spese in formazione su industria 4.0, spuntano alcuni ritocchi sugli incentivi per gli investimenti in macchinari.
I beni strumentali che rientrano nella definizione di “Industria 4.0” potranno essere sostituiti dalle imprese senza che si perda il beneficio fiscale noto come iperammortamento. L’agevolazione, che viene prorogata con la legge di bilancio, consiste nella maggiorazione della deduzione degli ammortamenti del 150% e la novità del testo punta ad accrescerne ulteriormente l’appeal con la possibilità di ricambio in corsa del macchinario. «Se nel corso del periodo di fruizione della maggiorazione del costo» - si legge nell’ultima bozza (non ancora definitiva) - si verifica la cessione del bene incentivato, «non viene meno l’accesso alle residue quote del beneficio, così come originariamente determinate». Tutto questo, però, nel rispetto di due condizioni: innanzitutto il nuovo macchinario deve avere caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori a quelle previste dall’allegato della legge di bilancio dello scorso anno che introdusse la norma sugli iperammortamenti. In secondo luogo, l’impresa deve attestare di aver effettuato l’investimento sostitutivo, le caratteristiche del bene e il requisito dell’interconnessione (che attesta la digitalizzazione del processo produttivo), anche in questo caso secondo le regole già definite un anno fa. Il nuovo macchinario può anche avere un costo inferiore a quello sostituito, ma in questo caso «la fruizione del beneficio prosegue per le quote residue fino a concorrenza del costo del nuovo investimento».
L’iperammortamento sarà disponibile per investimenti in beni nuovi effettuati entro il 31 dicembre 2018, oppure entro il 2019 se si paga comunque un acconto pari ad almeno il 20% entro il 2018.
L’agevolazione nota invece come superammortamento, e relativa all’acquisto o al leasing di beni strumentali e macchine utensili “tradizionali”, viene invece prorogata con una riduzione dell’aliquota: la maggiorazione scende dal 40% al 30%. In questo caso la deroga per le consegne non arriva a tutto il 2019 ma si ferma a giugno dello stesso anno. C’è però, per quanto riguarda i veicoli, una restrizione ulteriore del perimetro rispetto al quadro vigente che già tiene fuori i veicoli non utilizzati esclusivamente come beni strumentali e quelli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’impsota. Ora vengono esclusi anche i veicoli, in primis auto, ciclomotori e moto, con uso strumentale esclusivo. Restano invece agevolabili taxi, autobus, trattori, autoveicoli per uso speciali, autoarticolati, autocarri e i cosiddetti mezzi d’opera utilizzati nell’edilizia.
Fanno storia a sé i software. Restano infatti sempre incentivati con la maggiorazione del 40%, a patto che l’azienda abbia contemporaneamente effettuato anche un investimento sul quale può beneficiare dell’iperammortamento. Anche per i software, come per le macchine utensili “digitali”, le consegne saranno possibili fino a tutto il 2019 a patto di versare un acconto pari ad almeno il 20% entro il 2018.