Adempimenti

Rivalutazione dimenticata ripescata dall’integrativa

L’indicazione arriva con la risposta a interpello n. 443 pubblicata dall’agenzia delle Entrate

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di Alessandro Germani

Con la risposta n. 443, l'agenzia delle Entrate conferma che il contribuente che si è dimenticato di far constare la rivalutazione o il riallineamento nel quadro RQ della dichiarazione del 2020 può farlo, in via eccezionale, con un'integrativa. Ciò come modalità pratica nel caso di specie di effettuazione della remissione in bonis.

La risposta si riferisca al caso di una società che aveva rivalutato ai soli fini contabili un immobile ex articolo 15 del Dl 185/2008, generandosi un disallineamento fra contabile e fiscale. Ha così sfruttato l'opportunità di affrancare tale disallineamento avvalendosi dell'articolo 110, comma 8 del Dl 104/2020, corrispondendo l'imposta sostitutiva. Ma ha dimenticato nel modello Redditi SC 2021 di compilare il quadro RQ come richiesto. Né tantomeno ha corretto il tutto con un'integrativa nei 90 giorni dalla scadenza ordinaria della dichiarazione. E domanda, pertanto, se ciò possa far venir meno gli effetti del riallineamento.

L'Agenzia conferma che l'errore è sanabile. La norma attuale del riallineamento ricalca quella originaria (legge 342/2000), per cui sono validi tutti i relativi precedenti di prassi.

Le circolari 13/E/14 e 14/E/17 hanno chiarito che ai fini del perfezionamento dell’opzione rileva la corretta compilazione del quadro RQ della dichiarazione annuale in cui l’opzione è esercitata; non conta a tal fine il versamento dell’imposta sostitutiva. Si può quindi ovviare con l'istituto della remissione in bonis (articolo 2 del Dl 16/2012), per cui il contribuente che abbia i requisiti sostanziali effettua la comunicazione entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile versando la sanzione minima.

L'importante è che non si tratti di ripensamento del contribuente, ma di una mera dimenticanza. Stando così le cose, c'è tuttavia il problema che non si può sfruttare la prima dichiarazione utile: in quella del 2021 non figura più il quadro RQ. In tal caso, eccezionalmente, per l'Agenzia si potrà ovviare con un'integrativa del modello del 2020, versando la sanzione di 250 euro senza possibilità di avvalersi della compensazione e neppure delle riduzioni disposte dall’articolo 13 del Dlgs 472/1997.

La risposta è da accogliere con favore perché ammette, nei casi frequenti in cui si verifica soltanto una mera dimenticanza in fase dichiarativa, la possibilità di rimediare senza che tale dimenticanza possa far venir meno gli effetti della rivalutazione e/o del riallineamento che, come visto, sono misure basate sull'esposizione dei dati in dichiarazione, al di là del comportamento concludente di aver pagato la sostitutiva.

La pronuncia è in linea anche con quanto argomentato da Assonime nella recente circolare n. 20 (si veda Il Sole 24 Ore del 4 agosto scorso) e completa, allargandone il raggio, la casistica dell'integrativa nei 90 giorni successivi alla scadenza che è stata affrontata nella risposta n. 411 del 4 agosto 2022.

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