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La fattura a saldo per una vendita in Gran Bretagna post Brexit è operazione non imponibile

Nessuna variazione è prospettabile con riferimento alla fattura di acconto

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di Giuseppe Barbiero

La domanda

Nel mese di settembre 2020 è stata emessa fattura di acconto per futura vendita di un bene a un cliente della Gran Bretagna, considerandola come cessione intracomunitaria.
Il bene verrà consegnato soltanto a gennaio 2021, quando la Gran Bretagna sarà definitivamente non più membro della Ue.
La fattura di saldo pertanto sarà considerata come esportazione, quindi operazione non imponibile ex articolo 8 decreto Iva, Dpr 633/1972. Per la fattura di acconto, che invece era stata considerata come cessione intracomunitaria, va fatta qualche variazione?
F. S. – Pesaro

È da premettere che la cessione intracomunitaria in conto futura vendita, di cui alla fattura di acconto in oggetto, è da considerare a norma dell’articolo 44 del decreto-legge 331 del 1993 operazione intracomunitaria imponibile in quanto afferente a beni non trasportati né spediti in Gran Bretagna e, come tale, soggetta ad Iva in Italia con l’osservanza delle disposizioni di cui al decreto Iva, Dpr 633/1972. Pertanto, si ritiene che nessuna variazione sia prospettabile con riferimento alla fattura di acconto, allorché all’emissione della fattura di saldo l’operazione, per effetto della intervenuta uscita dalla Gran Bretagna dalla Ue, sia correttamente qualificabile, con l’eseguito trasporto o spedizione dei beni al cliente stabilito in tale Stato, cessione all’esportazione non imponibile a norma dell’articolo 8 del decreto 633 citato.

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