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La riserva da rivalutazione è in sospensione d’imposta e va tassata solo in caso di esternalizzazione

Rivalutazione

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di Massimo Ianni

La domanda

Una società procede nel 2018 alla rivalutazione di alcuni beni immobili, versando l’imposta sostitutiva e quindi iscrivendo la relativa riserva in sospensione di imposta in bilancio. È corretto che la suddetta riserva venga annualmente riclassificata in bilancio a riserva libera con il proseguire degli ammortamenti dei beni rivalutati per la porzione imputabile a tali ammortamenti?
F. C. – Como

Secondo le indicazioni fornite dall’Oic 7 (Organismo italiano di contabilità) il saldo attivo da rivalutazione deve essere imputato al capitale o accantonato in una speciale riserva di patrimonio netto. Tale riserva rappresenta pertanto il maggior valore attribuito alle attività rivalutate e, dietro il pagamento di un’imposta sostitutiva del 3%, i maggiori valori saranno riconosciuti sia per la deducibilità delle maggiori quote di ammortamento, sia ai fini del calcolo dell’eventuale plusvalenza tassabile in caso di cessione (i maggiori valori ai fini della cessione sono riconosciuti a decorrere dal quarto esercizio successivo a quello nel cui bilancio è stata eseguita la rivalutazione). Nel caso prospettato dal lettore, la società ha effettuato la rivalutazione versando l’imposta sostituiva senza tuttavia affrancare il saldo attivo (mediante versamento di imposta sostitutiva del 10%); in tal caso, non occorre iscrivere alcuna imposta differita alla data della rivalutazione ma solo in caso di future differenze temporanee. Considerando che i maggiori valori sono riconosciuti ai fini Ires e Irap, a decorrere dall’esercizio successivo a quello con riferimento al quale la rivalutazione è stata eseguita, le quote di ammortamento saranno deducibili fiscalmente e non si dovrà pertanto operare alcuna riduzione della riserva di patrimonio netto. La riserva è assimilabile ad una riserva di capitale e come chiarito dall’Oic 7 da un punto di vista fiscale va trattata come riserva in sospensione d’imposta e, quindi, tassata solo in caso di esternalizzazione (ad esempio per distribuzione ai soci). In altri termini, la riserva potrà essere utilizzata “internamente”, come nel caso di utilizzo per copertura delle perdite di esercizio, senza alcuna conseguenza fiscale.

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