Imposte

Dalle proroghe allo stop dello sconto in fattura: tutte le novità sui bonus casa

Non c’è solo il 110 per cento. Cambiamenti anche su bonus facciate, prezzari, lavori delle cooperative e fotovoltaico

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di Giuseppe Latour

Proroga su due livelli per il superbonus: da un lato le case unifamiliari, dall’altro condomìni e immobili fino a quattro unità. Stop a cessione e sconto in fattura per tutti i bonus, 110% escluso. Taglio al 60% del bonus facciate. E proroga pluriennale, fino al 2024, per ecobonus, bonus verde e 50% ordinario. Senza contare le novità su bonus mobili, prezzari, fotovoltaico, cooperative e Iacp. Il disegno di legge di Bilancio ridisegna le detrazioni per la casa per i prossimi anni. Vediamo allora, punto per punto, quali sono tutte le novità in arrivo.

Cooperative e Iacp

Le norme sul superbonus si applicano anche alle spese delle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, esattamente come avviene per gli Iacp: quindi, potranno essere sostenute fino al 30 giugno 2023. Per le spese sostenute dal 1° luglio 2022, la detrazione sarà ripartita in quattro quote annuali di pari importo. Iacp e cooperative, nel caso in cui alla data del 30 giugno 2023 abbiano effettuato lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, potranno accedere al 110% anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Fotovoltaico

Più tempo anche per il fotovoltaico trainato. Possibile arrivare fino al 30 giugno 2022 (e non più fino al 31 dicembre 2021) per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica e di impianti solari fotovoltaici su strutture pertinenziali agli edifici. Questi interventi, per accedere al 110%, dovranno ovviamente essere eseguiti insieme a un intervento trainante.

Cila entro settembre

Il Ddl apre una strada a chi, per una casa unifamiliare, abbia presentato la Cila entro settembre. Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche su unità immobiliari singole, come le case unifamiliari, per i quali, alla data del 30 settembre 2021, sia stata effettuata la Cila, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Stesso discorso per gli interventi che comportino la demolizione e ricostruzione di edifici, per i quali risultino avviate entro settembre le formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo. Ci sarà a disposizione tutto il 2022.

Condomìni e proprietari unici

Strada diversa per gli interventi effettuati dai condomìni e da persone fisiche su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario, comprese le demolizioni con ricostruzione.

In questi casi la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, ma con una riduzione progressiva. Sarà nella misura del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nel 2025.

La tagliola dell’Isee

Discorso ancora diverso per le case unifamiliari. Per chi non ha presentato la Cila entro settembre, la strada si stringe. L’unità dovrà essere adibita ad abitazione principale, e chi ristruttura dovrà avere un Isee non superiore a 25mila euro annui. Solo in quel caso la detrazione del 110% spetterà anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Prezzari

Più elementi ai quali agganciare le asseverazioni di congruità delle spese relative al superbonus. Per queste si farà riferimento non più soltanto ai prezzari regionali e ai prezzari Dei, ma anche ai valori massimi stabiliti, «per talune categorie di beni, con decreto del ministro dello Sviluppo economico, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione». In sostanza, le asseverazioni saranno agganciate anche a un decreto del Mise, uno strumento presumibilmente più rapido rispetto ai prezzari.

Cessione del credito e sconto in fattura

Le due modalità alternative di fruizione dei bonus casa (cessione del credito e sconto in fattura) avranno vita più lunga: arriveranno fino al 31 dicembre 2025. Ma soltanto per il superbonus 110%. Restano, invece, escluse per tutti gli altri casi oggi previsti dalla legge, come le detrazioni per le ristrutturazioni e quelle per l’efficienza energetica.

Ecobonus e bonus ristrutturazioni

Le regole dell’ecobonus sono prorogate fino a tutto il 2024, mantenendo le stesse differenze già in vigore tra interventi al 50% (come la sostituzione degli infissi) e al 65%. Stesso discorso per il bonus ristrutturazioni ordinario al 50% e per il bonus verde del 36%.

Bonus mobili

Viene stabilizzato anche il bonus mobili. A chi effettua ristrutturazioni viene riconosciuta una detrazione del 50% per le ulteriori spese documentate sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 «per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione».

Questa detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo, per un ammontare massimo di 5mila euro (non più 10mila euro, come nelle precedenti versioni). La detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Bonus facciate

Arriva anche la proroga per il bonus facciate del 90%. L’agevolazione sopravvive anche nel 2022, ma con un importo ridotto dal 90 al 60% per le spese che verranno effettuate tra gennaio e dicembre del prossimo anno.

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