Nel 2017 al traguardo 435 patent box
Oltre quota mille i patent box chiusi in due anni dall’agenzia delle Entrate . Alle 788 società di capitali, di persone e ditte individuali che hanno beneficiato della detassazione di marchi e brevetti nelle dichiarazioni 2016 (redditi 2015) si aggiungo altri 435 soggetti che hanno ottenuto il via libera del Fisco per utilizzare la detsaazione del 50% sulla proprietà intellettuale. Il dettaglio delle operazioni chiuse nel corso del 2017 e relative alle istanze presentate per l’anno d’imposta 2016 dovrebbe arrivare oggi con la presentazione all’agenzia delle Entrate dei dati relativi all’attività dell’amministrazione finanziaria, dalla lotta all’evasione ai servizi ai contribuenti, nonché alla prevenzione e alla compliance.
Certo è che gli oltre 430 patent box chiusi lo scorso anno sono gli ultimi cui è stato consentito di sfruttare il bonus fiscale per cinque periodi d’imposta anche sui marchi. Questi ultimi, infatti, con la manovra di primavera (Dl 50/2017) sono stati esclusi dall’agevolazione così come chiesto ripetutamente dall’Ocse.
Lo sfruttamento dei beni immateriali, stando agli ultimi dati resi noti a metà gennaio dal Dipartimento delle Finanze con le dichiarazioni dei redditi 2016, ha garantito a 620 società di capitali un’agevolazione fiscale di 320 milioni di euro complessivi, mentre per le società di persone il bonus sui cosiddetti intagible asset ha assicurato per l’anno d’imposta 2015 poco più di 800mila euro.
Risultato che dall’anno d’imposta 2017 potrà solo migliorare in termini di detassazione del reddito d’impresa visto che l’agevolazione è pari al 50% del reddito derivante dallo sfruttamento diretto o indiretto dei beni immateriali, mentre per il 2015 il bonus era pari al 30% e pari al 40% per i 435 patent box chiusi lo scorso anno e relativi al periodo d’imposta 2016.