Rafforzato l’approccio basato sul rischio
All’indomani dell’entrata in vigore del Dlgs 90/2017, la Commissione antiriciclaggio del Cnf ha proceduto a un primo aggiornamento delle Faq, pubblicate nel novembre 2016. Il focus risulta appuntato su quelle che vengono segnalate come le più rilevanti novità per gli avvocati, ossia:
•l’abolizione dell’obbligo di tenuta del registro dei clienti, fermo restando l’obbligo di conservazione, tra gli altri, dei documenti di identificazione;
• una più ampia applicazione del principio dell’approccio basato sul rischio;
•una revisione del sistema sanzionatorio;
•una rivisitazione della struttura dell’adeguata verifica della clientela, con particolare riguardo ai soggetti diversi dalle persone fisiche.
Facendo ricorso allo schema delle domande più frequentemente poste e delle relative risposte, la Commissione approfondisce le singole novità a partire dall’abolizione dell’obbligo di registrazione. Sul punto, viene data evidenza non solo al venir meno di tale obbligo per il futuro ma finanche al fatto che esso non sarà più sanzionabile anche per il passato per l’operatività anche in ambito amministrativo del principio della cosiddetta abolitio criminis. Si fa poi il punto dei nuovi obblighi di conservazione precisando che all’interno di ogni fascicolo della pratica dovranno essere conservati i documenti acquisiti in sede di adeguata verifica che consentano di ricostruire la data di instaurazione del rapporto continuativo o di conferimento dell’incarico, i dati identificativi del cliente, del titolare effettivo e dell’esecutore, le informazioni sullo scopo e sulla natura dell'incarico, la data, l’importo e la causale dell’operazione nonché i mezzi di pagamento utilizzati. Quanto alle modalità della conservazione, si precisa che il fascicolo del cliente costituisce idonea modalità di conservazione dei dati e delle informazioni purché sia garantita la integrità dei dati. Il rafforzamento del principio dell’approccio basato sul rischio postula, secondo i chiarimenti forniti dal Cnf, un basilare accorgimento : «l’avvocato deve sempre porsi in una condizione di ragionevole “conoscenza” del proprio cliente». A tal riguardo, l’aggiornamento precisa il contenuto degli obblighi di identificazione del cliente, del titolare effettivo nonché le modalità di identificazione da utilizzare nel caso in cui il cliente sia una società. Non manca, infine, una puntuale individuazione delle principali violazioni degli obblighi antiriciclaggio e delle relative sanzioni. In materia, la Commissione puntualizza che il termine di prescrizione delle sanzioni amministrative pecuniarie è di 5 anni dal giorno della commessa violazione. Sempre in tema di sanzioni, vengono richiamati i criteri sulla basi dei quali la violazione è ritenuta grave rinviando alle considerazioni svolte a riguardo dal Mef con la recente circolare interpretativa del 6 luglio 2017. Pur apprezzando lo sforzo chiarificatore di questo primo aggiornamento da parte del Cnf non si può non evidenziare il persistere della urgenza di definire un indirizzo interpretativo unitario e condiviso per dare concreto supporto agli iscritti presso i singoli Ordini forensi ai fini del corretto assolvimento dei plurimi ed onerosi adempimenti posti a loro carico. Infatti a fronte di un sistema sanzionatorio già in vigore molto penalizzante anche per gli avvocati non sono chiare le modalità, i termini ed i concreti profili attuativi della complessa nuova normativa antiriciclaggio. In tal senso, è auspicabile il massimo coinvolgimento degli Organismi di autoregolamentazione (Consigli dell’Ordine e Consigli di disciplina) nel processo di elaborazione delle statuizioni disciplinari destinate ai propri iscritti. Infatti il nuovo decreto devolve agli enti esponenziali delle categorie professionali ma anche alle loro articolazioni territoriali specifiche funzioni disciplinari per l’osservanza della normativa antiriciclaggio da parte dei loro iscritti. Su questa necessità si è espressa da ultimo anche la Commissione antiriciclaggio del Consiglio dell’Ordine di Roma.