Resto al Sud, verso una soluzione in manovra
Limite di età anagrafico agganciato all’entrata in vigore della legge di Bilancio dello scorso anno. Quindi, al 1° gennaio del 2019. È questa la soluzione, che sarà inserita nella nuova manovra, alla quale sta lavorando il Governo per risolvere il paradossale problema dell’estensione dell’agevolazione “Resto al Sud” (si veda Il Quotidiano del Fisco di ieri ).
A spiegarlo è il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano in una lettera inviata al Sole 24 Ore. Provenzano sottolinea che la questione del periodo transitorio ancora non regolamentato è «ben presente ai miei uffici e già affrontata in fase di definizione della legge di Bilancio».
La manovra, attualmente in fase di approvazione, con l’articolo 39 consentirà - dice ancora il ministro - «di ovviare alle conseguenze del ritardo segnalato dal vostro giornale». Dunque, conclude, «il correttivo auspicato non solo è già stato inserito ma, anzi, era già stato recepito in fase di definizione tecnica della norma».
Il problema - va ricordato - è che l’attuale assetto normativo lascia fuori dall’incentivo coloro che hanno compiuto 46 anni nel corso di quest’anno, prima dell’entrata in vigore delle novità appena pubblicate, il prossimo 8 dicembre.
Con l’emendamento della manovra la questione sarà risolta. Sarà, quindi, corretto il decreto Mezzogiorno e sarà previsto che la data in corrispondenza della quale si intende soddisfatta la condizione del possesso del requisito anagrafico (al massimo 45 anni) non è quella di presentazione della domanda. Il limite di età massimo per l’accesso ai benefici per gli anni 2019 e 2020 andrà, quindi, verificato alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio dello scorso anno: il 1° gennaio 2019.