Controlli e liti

Ruffini (Entrate) a Telefisco sul doppio termine degli avvisi: resta ferma l’emissione entro fine 2020

Il direttore dell’Agenzia assicura: contributi a fondo perduto in 10 giorni da domanda

di Michela Finizio

Il Dl Rilancio ha prorogato al 31 dicembre 2021 la notifica degli atti di accertamento, contestazione, irrogazione sanzioni, recupero dei crediti di imposta, liquidazione e rettifica e liquidazione, per i quali i termini di decadenza scadono tra il l’8 marzo ed il 31 dicembre 2020. Lo ha ricordato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’agenzia delle Entrate partecipando al convegno «Obiettivo rilancio - Speciale Telefisco - Videoforumedition» organizzato da Il Sole 24 Ore.

La proroga degli avvisi: fermo il requisito dell’emissione

La proroga - ha spiegato - ha la finalità di consentire una distribuzione della notifica degli atti impositivi da parte degli uffici in un più ampio lasso di tempo rispetto agli ordinari termini di decadenza dell'azione accertatrice, in modo da non gravare nel 2020 sui contribuenti. Resta fermo il requisito dell’emissione da parte degli uffici degli stessi atti entro il 31 dicembre 2020. Quanto all’individuazione della data di emissione degli atti impositivi ci atterremo al dato normativo: l'articolo 157, comma 5, del Dl Rilancio prevede che l’emissione dell’atto sarà provata anche dalla data di lavorazione risultante dai sistemi informativi dell’Agenzia, compresi i sistemi di gestione documentale dell’Agenzia stessa. In particolare gli uffici possono già utilizzare specifiche funzionalità degli applicativi informatici di supporto all'attività di accertamento che permettono di predisporre e firmare elettronicamente gli atti e poi di protocollarli.

Ruffini: pronti per contraddittorio ad ampio raggio

Il direttore generale dell’agenzia delle Entrate si è soffermato anche sull’ultima circolare approvata nei giorni scorsi dall’amministrazione finanziaria, sul contraddittorio obbligatorio preventivo dal 1° di luglio. Gli uffici «sono certamente pronti - ha detto - a tradurre in pratica questa importante disposizione, in quanto già in passato sono state fornite istruzioni a livello centrale sulla opportunità di attivare sempre, e ove possibile, il contraddittorio con il contribuente, anche in un’ottica di fiducia reciproca e dialogo fra Fisco e contribuente. Come Agenzia delle Entrate, possiamo certamente dire che applicheremo questa importante novità oltre il perimetro delimitato dall’obbligo di legge. Infatti, anche nelle situazioni in cui l’invito al contraddittorio non è obbligatorio, incoraggiamo gli uffici ad attivarlo per garantire un momento partecipativo che consenta di giungere all’individuazione della corretta pretesa tributaria». In caso di mancata adesione

Il direttore Ernesto Maria Ruffini, nel corso della diretta di Telefisco 2020 - Videoforumedition del Sole24ore ha ricordato in cosa consiste il contraddittorio preventivo obbligatorio. Prima di emettere un avviso di accertamento relativo alle imposte sui redditi e relative addizionali, ai contributi previdenziali, alle ritenute, imposte sostitutive, all’Irap, all'Iva, Ivie e Ivafe, l’Agenzia invia al contribuente un invito al contraddittorio. L’esito del contraddittorio diventa protagonista e costituisce parte della motivazione dell'accertamento. In caso di mancata adesione l’avviso di accertamento deve essere, infatti, motivato con riferimento ai chiarimenti e ai documenti forniti dal contribuente. L’Agenzia ha appena pubblicato la circolare, la 17 del 2020, che fornisce le indicazioni alle strutture operative nella direzione di un utilizzo di un contraddittorio ad ampio raggio. Inoltre, sono stare realizzate e saranno disponibili a breve agli uffici le modifiche agli applicativi informatici di supporto alle attività di accertamento per la gestione informatica del contraddittorio obbligatorio.

Contributi a fondo perduto in 10 giorni da domanda

Partecipando al convegno, Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate , ha assicurato infine che i contributi a fondo perduto previsti dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid arriveranno dopo 10 giorni dall’accettazione delle domande che hanno iniziato ad affluire dal 15 giugno scorso. «Come sancito dalla norma e illustrato dalla nostra circolare - afferma - prendiamo in considerazione i contributi a fondo perduto che non hanno una natura fiscale, una misura del tutto nuova per l’agenzia delle Entrate. È una procedura che abbiamo messo in campo in pochissimo tempo con Sogei, abbiamo firmato un protocollo con il ministero dell’Interno e dell’Economia per i controlli anti-mafia e ora siamo in grado di erogare i contributi a scalare, a seconda di quando è stata presentata la domanda». Quindi, ha sottolineato Ruffini, «dovremmo rispettare i tempi detti sin dall’inizio: 10 giorni dall’accettazione delle domande che hanno iniziato ad entrare il 15 giugno». Si tratta di una «procedura straordinaria - ha concluso il direttore delle Entrate - che non è soggetta a particolari controlli se non quelli per evitare controindicazioni evidenti».

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