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Scontrini telematici, pronte le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati

Un’app o software gestionale deve essere installato sul punto di emissione che poi trasmette i corrispettivi via Api alle Entrate. L’esercebte deve accreditarsi al portale «Fatture e corrispettivi»

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Pubblicate con il provvedimento 111204/2025 delle Entrate le specifiche tecniche per la realizzazione delle soluzioni software per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri “anonimi” (si veda il precedente articolo «Scontrini telematici, porte aperte alla trasmissione anche con i software»), in ottemperanza alle disposizioni contenute nell’articolo 24, comma 1, del Dlgs 1/2024.

Tali soluzioni software, una volta approvate dall’agenzia delle Entrate, potranno essere utilizzate dagli esercenti attività di commercio al minuto, in sostituzione dei registratori telematici “fisici” attualmente in uso.

Il provvedimento stabilisce che la soluzione software per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi è una soluzione di processo che prevede necessariamente la presenza di due componenti strettamente interdipendenti.

La prima componente software, definita modulo fiscale 1 (Mf1), è costituita da un’app o da un software gestionale che devono essere installati su un dispositivo fisico o virtuale (ad esempio tablet, smartpos, pc, virtual machine locale o cloud) definito punto di emissione (Pem).

Il punto di emissione

Il punto di emissione (Pem) è utilizzato principalmente per:

  • la registrazione in modalità sicura dei dati fiscali dell’operazione commerciale;
  • l’emissione del documento commerciale corrispondente;
  • la consultazione dei dati memorizzati;
  • la trasmissione dei dati al punto di elaborazione (Pel), illustrato a seguire.

Il punto di elaborazione

La seconda componente software, definita modulo fiscale 2 (Mf2), deve essere installata su un sistema fisico o virtuale (ad esempio server o virtual machine locale o cloud) in grado di interfacciarsi via Api con il sistema di accoglienza dell’agenzia delle Entrate. Tale sistema hardware viene definito punto di elaborazione (Pel) e deve:

  • garantire il corretto funzionamento dei Pem a esso connessi;
  • predisporre e trasmettere il file Xml giornaliero delle segnalazioni di funzionamento;
  • memorizzare fiscalmente i dati di dettaglio delle singole operazioni, conservandoli digitalmente nel tempo;
  • predisporre e trasmettere il file Xml dei dati dei corrispettivi telematici giornalieri all’agenzia delle Entrate;
  • consentire, a richiesta dei verificatori (agenzia delle Entrate o GdF), l’interrogazione e l’estrazione dei dati di dettaglio delle singole operazioni effettuate dai Pem.

I soggetti coinvolti

Gli attori, in base ai compiti e ai ruoli ricoperti all’interno del processo, sono:

  • il «produttore», ossia il soggetto che produce i componenti Mf1 e Mf2 che costituiscono la soluzione software, ottenendo la necessaria omologa dall’agenzia delle Entrate;
  • l’«erogatore» della soluzione software, ossia il soggetto opportunamente accreditato che rende disponibile all’esercente la soluzione software approvata dall’agenzia delle Entrate e assicura l’assistenza tecnica e operativa necessaria. L’utilizzo di una soluzione software approvata costituisce requisito necessario e può essere effettuato dall’erogatore anche mediante la realizzazione di un’interfaccia software in grado interfacciarsi (tramite Api) alla soluzione software approvata;
  • l’«esercente», ossia il soggetto passivo Iva che effettua le attività di commercio al minuto di cui all’articolo 22 del Dpr 633/1972.

L’esercente deve accreditarsi al portale «Fatture e corrispettivi» e deve censire tutti i suoi punti di emissione (Pem), ottenendo dall’agenzia delle Entrate un certificato di firma per ciascuno di essi. Tale attività può essere supportata da intermediari quali l’erogatore o altri soggetti delegati dall’esercente.

La soluzione software prevede a sua volta che l’utilizzo delle funzionalità possa avvenire attraverso un’interfaccia utente, che costituisce parte integrante della soluzione. Come già evidenziato, tale interfaccia può essere realizzata non solo dal produttore, ma anche dall’erogatore che inserisce le componenti della soluzione software omologata da agenzia delle Entrate all’interno del proprio gestionale e le richiama attraverso l’uso di Api realizzate secondo la tecnologia Rest o Soap, nel rispetto dei requisiti di sicurezza previsti.

La presenza dell’erogatore rende lo scenario molto interessante laddove, risultando le regole imposte dal disciplinare tecnico predisposto dall’agenzia delle Entrate davvero molto rigide, il numero di software house in grado di rivestire il ruolo di produttore sarebbe stato davvero troppo limitato.

È quindi molto probabile che molte delle software house associate ad AssoSoftware preferiscano impersonare il ruolo di erogatore, concentrandosi su ciò che sanno fare meglio, delegando gli aspetti puramente tecnici legati alla sicurezza a produttori specializzati in tali tipi di soluzione.

A regime l’offerta di soluzioni software sul mercato sarà quindi sempre più ricca e potranno essere preservate le specificità legate ai gestionali orientati ai diversi settori merceologici.