Sulle rate vanno aggiornati i regolamenti locali
Nulla vieta di stabilire ulteriori condizioni come il rilascio di una fideiussione
La legge di Bilancio 2020 disciplina la rateazione dei nuovi accertamenti esecutivi, prevedendo la ripartizione delle somme dovute fino a un massimo di 72 rate mensili. Se la situazione di temporanea e obiettiva difficoltà peggiora, la dilazione può essere prorogata, una sola volta, per un ulteriore periodo, fino a un massimo di 72 rate.
La normativa disciplina già il piano di rateizzazione sulla base dell’importo degli atti, ma tale piano non è vincolante per il Comune. E, infatti, la norma ne prevede l’applicazione «in assenza di apposita disciplina regolamentare». Il comma 797 precisa conseguentemente che il Comune, con apposita norma, «può ulteriormente regolamentare condizioni e modalità di rateizzazione delle somme dovute, ferma restando una durata massima non inferiore a trentasei rate mensili per debiti di importi superiori a euro 6.000,01».
Il primo problema che si pone è quindi quello di aggiornare i regolamenti esistenti, ovvero quelli riferiti ai singoli tributi, oppure il regolamento di riscossione coattiva, o più frequentemente il regolamento generale delle entrate.Il dipartimento delle Finanze in una risposta a Telefisco 2020 conferma che «i regolamenti previgenti» all’entrata in vigore della legge di bilancio devono essere adeguati a tali condizioni e in particolare deve essere comunque salvaguardata la durata massima della rateazione in misura «non inferiore a trentasei rate mensili per debiti di importi superiori a euro 6.000,01».
La risposta del Mef è condivisibile e aderente al dato normativo, ma va ulteriormente specificata. Le nuove regole si applicano agli accertamenti esecutivi, e quindi a tutti gli atti relativi, ad esempio, all’Imu, che sono notificati a partire dal 1° gennaio 2020. Per quanto riguarda gli atti notificati fino al 31 dicembre 2019 continueranno ad applicarsi le vecchie regole stabilite nel regolamento vigente. In altri termini, se l’attuale regolamento Imu, o il regolamento generale delle entrate, prevede oggi una durata massima di 24 mesi, questa durata massima si applicherà per gli atti già notificati fino al 2019. Accertamenti vecchi, regole vecchie.Da qui la necessità di non abrogare i vecchi regolamenti, ma di aggiornarli specificando la decorrenza delle nuove regole.
Come detto, il Mef ha confermato che esiste un’ampia potestà regolamentare in materia, visto che la norma prevede espressamente che il Comune con proprio regolamento può ulteriormente normare condizioni e modalità di rateizzazione delle somme dovute. L’unico limite imposto è quello di prevedere una durata massima non inferiore a 36 mesi per i debiti di importi superiori a 6.000,01 euro. Quindi, il Comune ben potrebbe disciplinare la rateizzazione prevedendo una rateizzazione minima di 100 euro e una massima di 36 mesi per importo superiori a 6.000,01 euro, prevedendo anche che in caso peggioramento della situazione del debitore l’importo residuo possa essere rateizzato per un ulteriore periodo massimo di 36 mesi.
Il Mef conferma, poi, che nulla vieta al Comune di stabilire «ulteriori condizioni» e tra queste rientra la possibilità per il regolamento di prevedere il rilascio di una fideiussione.