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Superbonus, per correggere l’importo sbagliato l’asseverazione va annullata e ripresentata

Non è possibile asseverare la fine lavori nel 2023 riallineando tutte le cifre e neppure segnalare l’errore via pec

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Marco Zandonà

La domanda

L’11 agosto 2022 sono iniziati dei lavori di riqualificazione energetica nell’ambito del superbonus 110% (sostituzione dell’impianto di climatizzazione, isolamento dell’involucro, sostituzione infissi, installazione impianto fotovoltaico con accumulo e ricarica veicoli elettrici) per unità unifamiliare. Oltre Il 30% dei lavori è stato completato prima del 30 settembre 2022. La prima Asseverazione Enea relativa al primo Sal è avvenuta il 29 settembre 2022. Al 29 dicembre 2022 sono stati eseguiti e pagati lavori sufficienti a poter generare il secondo Sal (maggiore del 30%), sempre nel 2022, con contestuale asseverazione Enea. Entro il 31 marzo 2023 non è stata trasmessa la Comunicazione all’agenzia delle Entrate per l’avvenuta cessione delle spese 2022, decidendo di operare con remissione in bonis. Nel 2023 i lavori proseguono e ci si accorge, quando si vuole cedere il secondo Sal, che la relativa asseverazione presenta un errore: l’importo delle spese ivi rendicontate è maggiore di 15mila euro rispetto a quelle effettivamente realizzate e fatturate (non determinanti per il raggiungimento dell’ulteriore 30% di sal ma presenti nel QE). È possibile asseverare Fine Lavori riallineando tutte le cifre, senza perdere i crediti 2022 del secondo Sal?
A. C. - Avellino

Nel caso di specie l’asseverazione contiene un errore sostanziale sull’importo delle spese ivi rendicontate (maggiore di 15.000 euro) rispetto a quelle effettivamente realizzate e fatturate. Pertanto, prima di provvedere con le remissione in bonis e con la comunicazione di cessione del credito all’agenzia delle Entrate, entro il prossimo 30 novembre 2023, occorre correggere l’errore con la presentazione di una nuova asseverazione. In particolare, con la nota del 31 gennaio 2023, l’Enea ha fornito...