Versamenti d’imposta, imprese e professionisti ancora al buio
«Titolari di partita Iva: versamento prima rata Irpef a titolo di primo acconto 2017 e saldo 2016 con la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo». Al momento lo scadenzario delle Entrate è la sola certezza, oltre al comunicato stampa con cui il 26 luglio scorso il Mef ha annunciato un decreto con cui il termine già differito al 21 luglio 2017 è stato ulteriormente prorogato al 21 agosto 2017 (il 20 cade di domenica). Ma ieri sera, a poche ore dalla chiusura degli studi di professionisti e intermediari per la pausa di agosto, del Dpcm non c’era ancora traccia.
Dal 20 luglio scorso, data in cui a via XX settembre si è deciso di rivedere il caledario dei versamenti 2017, il decreto sembra essersi perso tra i tanti uffici del Mef e di Palazzo Chigi (sul Dpcm l’ultima parola è della Presidenza del Consiglio) cui deve essere sottoposto per il visto si stampi. Un “giro dell’oca”, a questo punto infinito, con buona pace della certezza del diritto.
Un provvedimento particolarmente atteso soprattutto dopo il caos che si è venuto a creare tra fine giugno e metà luglio scorso proprio in tema di proroghe dei termini per l’autoliquidazione del saldo e degli acconti 2017 e 2018. Dopo le proteste dei professionisti, inizialmente esclusi da qualsiasi differimento dei termini di pagamento, il nuovo Dpcm “fantasma” riscrive da zero le proroghe, consentendo anche ai lavoratori autonomi la possibilità di poter effettuare i versamenti delle imposte con una lieve maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40% entro il 21 agosto prossimo.
Non solo. Con lo stesso decreto si è corretto anche l’ambito oggettivo dei versamenti differiti prevedendo che i pagamenti interessati dalla nuova scadenza sono quelli che scaturiscono dalla dichiarazione dei redditi, dalla denuncia Irap e dalla dichiarazione Iva sia di imprenditori che di lavoratori autonomi.
Eppure si tratta di un adempimento di quelli “pesanti” sia per le casse dello Stato sia per i potenziali contribuenti coinvolti. Da un lato, infatti, si può stimare un flusso di versamenti pari a circa 22,6 miliardi tra autoliquidazione delle imposte dirette su persone fisiche (Irpef e addizionali locali) e società (Ires), dell’Irap e i versamenti relativi all’Iva interna e da scambi internazionali. Una cifra a cui si arriva partendo dalle entrate di agosto dello scorso anno, considerando la “correzione” dell’andamento dei primi sei mesi dell’anno in relazione alle stesse imposte(anche se manca ancora la contabilizzazione del primo «tax day» del 30 giugno scorso). E in ogni caso bisogna considerare che sulla componente dei versamenti Iva (quella con il peso specifico maggiore) qualche effetto rispetto alle entrate di agosto potrebbe essere determinato dal timing della presentazione della dichiarazione anticipata quest’anno al 28 febbraio. Dall’altro lato va considerato che la chance di pagare con la maggiorazione dello 0,40% ha riguardato - almeno secondo le indicazioni dei professionisti - una quota consistente del popolo delle partite Iva che complessivamente conta più di 5 milioni di contribuenti tra imprenditori, autonomi e imprese.
Chi versa con il differimento vuole esser certo di non incappare in possibili contestazioni in futuro da parte del Fisco. Lo steso bollettino delle entrate del 5 agosto scorso del dipartimento delle Finanze, ad esempio, giustificava il calo complessivo dell’Ires (-5,1%) anche con le «variazioni delle scadenze delle imposte autoliquidate».
Ecco perché il decreto finora solo annunciato è così atteso. Tuttavia oggi sulla «Gazzetta Ufficiale», salvo colpi di acceleratore delle ultime 24 ore, del Dpcm “fantasma” non dovrebbe esserci traccia e per chi ancora deve chiudere i conti con l’autoliquidazione 2017/2018 non resta che farlo «al buio» fidandosi delle buone intenzioni del Mef e di Palazzo Chigi. L’Economia, dal canto suo, ha comunque provveduto a diffondere - quasi in tempo reale tra la firma del ministro Padoan datata 3 agosto e la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» - i due decreti ministeriali sull’Ace e sui nuovi principi contabili Oic attesi da professionisti e imprese alle prese con gli adempimenti dichiarativi e di pagamento.