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Acconto Imu, calcolo uniforme per tutti gli immobili posseduti nello stesso Comune

L’indicazione in una Faq di Assosoftware dopo che il Mef ha aperto al criterio ordinario per il 16 giugno

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di Cristiano Dell'Oste

Via libera al calcolo “ordinario” dell'acconto Imu - cioè con il metodo previsionale - ma per tutti gli immobili posseduti da uno stesso contribuente in uno stesso Comune. È l’indicazione che emerge da una Faq di Assosoftware in pubblicazione giovedì 21 maggio.

La questione riguarda il criterio da seguire per deteterminare l’importo da versare entro il prossimo 16 giugno. Si tratta, di fatto, della prima scadenza successiva all’introduzione della “nuova Imu” da parte della legge di Bilancio 2020. Il Mef ha già chiarito con la circolare 1/DF/2020 che il contribuente può scegliere liberamente - quindi secondo la propria convienza e comodità - quale tra i due metodi applicare:

il criterio straordinario, o metodo storico, stabilito per il 2020 dalla manovra (articolo 1, comma 762, della legge 160/2019), secondo cui la prima rata Imu è «pari alla metà di quanto versato a titolo di Imu e Tasi per l’anno 2019»;

il criterio ordinario, o metodo previsionale, che prevede il calcolo della rata di acconto mediante l’applicazione dell’aliquota e della detrazione Imu deliberate dal Comune per i 12 mesi dell’anno precedente alle fattispecie impositive correnti, cioè realizzate nel primo semestre dell'anno d'imposta.

I due criteri sono identici quando nel 2020 non è cambiato nulla rispetto al 2019. Se invece l'immobile è stato acquistato, venduto o ha subito variazioni della rendita catastale può essere maggiore o minore convenienza a utilizzare un metodo anziché l’altro. Ad esempio, se la casa è stata ceduta il 1° febbraio scorso, converrà seguire il metodo ordinario.

Peraltro, il Mef concede anche di utilizzare le aliquote deliberate per il 2020, se già pubblicate sul sito del dipartimento delle Finanze.

Secondo Assosoftware, «l’unico vincolo che emerge è la necessità di applicare per ogni comune destinatario della rata di acconto, una sola delle due alternative di calcolo a tutti gli immobili posseduti nel Comune, per evidenti motivi di razionalità». Perciò, l’associazione «ritiene che il vincolo coinvolga tutti gli immobili posseduti dal soggetto passivo nel suddetto comune, siano essi ricadenti nei casi esemplificati nella circolare, siano essi oggetto di variazioni diverse da quelle esemplificate e anche nel caso in cui tutti gli immobili non siano oggetto di alcuna variazione rispetto all'annualità precedente».