Bollo pagato da imprese straniere: sì al bonifico con causale «precisa»
Secondo l’interpello 275 va indicato il codice fiscale del contribuente e gli estremi dell’atto cui si riferisce il tributo
Come deve regolarsi un’impresa alla quale viene aggiudicato un appalto per versare l’imposta di bollo sul contratto?
Il caso esaminato nella risposta a interpello 275 del 26 agosto è quello di un operatore economico non residente in Italia e non titolare di un conto corrente presso una banca convenzionata con le Entrate, che quindi non può pagare il bollo secondo le modalità tradizionali.
Ricordiamo, infatti, che normalmente il bollo può essere versato mediante pagamento dell'imposta a un intermediario convenzionato con l’Agenzia (il quale rilascia, con modalità telematiche, apposito contrassegno) o in modo virtuale (mediante pagamento dell'imposta all'ufficio dell'Agenzia o ad altri uffici autorizzati o mediante versamento in conto corrente postale).
Nel caso dell’interpello si può procedere con bonifico, ma l’impresa straniera non sapeva come procedere. Nella risposta l’Agenzia ricorda che il codice Iban per pagare l’imposta di bollo tramite bonifico IT07Y0100003245348008120501 è, in generale, utilizzabile per la registrazione di alcuni atti e contratti.
Questo stesso Iban - precisa l’Agenzia - può essere usato se il debitore si trova all'estero e non può assolvere l’imposta di bollo con una delle modalità tradizionali. L’impresa straniera dovrà però nella causale del bonifico:
1) il proprio codice fiscale (in mancanza, la denominazione);
2) gli estremi dell'atto a cui si riferisce l'imposta.