L'esperto rispondeImposte

Il bene in comunione con il coniuge va iscritto al 50% nell’impresa familiare

di Paolo Meneghetti

La domanda


Impresa familiare - laboratorio costruito nel 1991 - con moglie collaboratore familiare; inseriti tutti i costi al 100% nei cespiti e detrazione totale dell’Iva. Al catasto risulta la comproprietà al 50% tra i due coniugi. La moglie non è più collaboratrice.Considerato che si vorrebbe estromettere l’immobile per poi venderlo, essendo imprenditore solo il marito, come devo calcolare l’imposta sostitutiva dell’8% da versare? Al valore normale al 50% (essendo comproprietari) o al 100% (avendo detratto tutti i costi in quote di ammortamento) meno il costo fiscalmente riconosciuto= base imponibile? La moglie non essendo imprenditore non paga l’imposta sostitutiva e non genera plusvalenza sul suo 50 per cento.

La situazione rappresentata presenta più di un problema, a parere di chi scrive. Anzitutto il bene immobile , in quanto detenuto in comunione legale con il coniuge, andava riconosciuto quale bene dell'azienda limitatamente al 50% del suo valore e conseguentemente dovevano essere dedotti parzialmente costi sostenuti ed Iva. Ipotizzando che tale situazione ormai sia consolidata ed irrimediabile, l’aver dedotto il 100% dei costi relativi all’immobile non autorizza a ritenere l’immobile di proprietà dell’imprenditore al 100 per cento.

Sempre a parere di chi scrive sarebbe necessario ricostruire il valore fiscalmente riconosciuto al 50% e trattare l’estromissione come operazione da eseguire su metà del valore del bene. Del resto in questo modo si pronuncia anche la circolare 26 del 1° giugno 2016, capitolo 4, paragrafo 4. Conseguentemente l’imposta sostitutiva andrà calcolata sul 50% mentre il restante 50% di valore del bene, di proprietà della moglie non sconta alcuna imposizione .

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