Il credito d’imposta per adeguamento tecnologico si indica in F24
Il credito d’imposta una tantum, per adeguamento tecnologico, d’importo pari a 100 euro, per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla trasmissione dello spesometro e delle liquidazioni periodiche Iva è stato riconosciuto dall’articolo 21-ter del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, inserito dall’articolo 4, comma 2, del Dl 22 ottobre 2016, n. 193.
Il suddetto credito d’imposta spetta ai contribuenti tenuti a trasmettere spesometro e liquidazioni periodiche Iva, in attività nel 2017, qualora nell’anno precedente abbiano realizzato un volume d’affari non superiore a 50mila euro.
L’importo è riconosciuto anche in relazione all’esercizio dell’opzione della fatturazione elettronica e, nel caso di esercizio dell’opzione per la trasmissione telematica dei corrispettivi all’agenzia delle Entrate entro il 31 dicembre 2017 verrà riconosciuto un credito d’imposta ulteriore di 50 euro.
Per consentire l’impiego dei crediti d’imposta, l’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 2/E del 5 gennaio 2018, ha istituito i seguenti codici tributo:
• «6881» - Credito d’imposta – Adeguamento tecnologico – 100 euro
• «6882» - Credito d’imposta – Adeguamento tecnologico – 50 euro.
Il modello F24 deve essere presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline, pena il rifiuto del versamento, in modo da consentire all’amministrazione finanziaria di verificare che l’utilizzo dei crediti d’imposta avvenga entro i limiti d’importo stabiliti.
Se il credito utilizzato dallo stesso soggetto risulta superiore all’importo massimo stabilito, il modello F24 che ha determinato il superamento del limite viene scartato.
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