La pec del fornitore non consente di modificare la data della fattura nel registro
Il fornitore comunica via pec che una fattura de 3 aprile è stata datata per errore 31 marzo
La risposta è affermativa. Si è infatti dell’avviso, in conformità a quanto emerge dalla giurisprudenza della Cassazione (si veda Sezione I civile del 13 luglio 1989, n. 3273), che la modifica alla data di emissione di una fattura redatta dal venditore/prestatore, in quanto non corrispondente all’operazione effettivamente posta in essere, sia possibile soltanto mediante successivo annullamento della fattura stessa, da esprimersi nel testo del documento e non in scritti separati. Pertanto, nel caso in esame, la comunicazione mediante posta elettronica certificata (Pec) della modifica della data originaria di emissione della fattura del 3 aprile 2020 non è idonea a modificare l’annotazione di tale fattura nel registro degli acquisti di cui all’articolo 25 del decreto Iva, Dpr n. 633 del 1972, cosicché la stessa dovrà essere inserita nella liquidazione Iva del mese di aprile 2020.
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