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Maggior credito Ires 2022 rilevato d’ufficio: gli effetti sul concordato preventivo

La dichiarazione integrativa non incidendo sul reddito concordato 2024-2025 non pregiudica l’adesione

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di Tommaso Landi

La domanda

Una Srl entro il 31 ottobre 2024 ha presentato UnicoSc con adesione al concordato preventivo biennale. In questi giorni la Srl ha ricevuto una comunicazione di maggior credito Ires per l’anno d’imposta 2022 poiché non erano stati presi in considerazione degli acconti versati per anno 2022. Il maggior credito scaturente da tale dichiarazione corretta d’ufficio, viene riportato in un’integrativa a favore di quel Modello UnicoSc2024, che quindi si chiude con un maggior credito Ires che verrà riportato nella attuale dichiarazione che si andrà a predisporre nel corso dell’anno. Tale integrativa fa decadere l'adesione al concordato fatta a suo tempo, dato che nella ricevuta di presentazione del modello Unico e Isa che ricalca il precedente modello Isa anche nell’opzione, viene precisato che non si puo aderire dopo il termine previsto l'anno scorso.
V. C. - Caserta

Nel caso descritto, la presentazione di una dichiarazione integrativa che esponga un maggior credito Ires derivante da una correzione d’ufficio, riferita all’anno d’imposta 2022, non pregiudica l’adesione al concordato preventivo biennale (Cpb) effettuata nei termini di legge corretti (31 ottobre 2024, per il periodo d'imposta 2023). A chiarirlo è la circolare 18/E/2024. In questo testo di prassi l’agenzia delle Entrate, infatti, nel chiarire le cause di decadenza dal Cpb, previste dall’articolo ...