L'esperto rispondeImposte

Per interventi oltre i 70mila euro va chiesto il Durc a tutte le imprese e agli artigiani coinvolti

La certificazione della regolarità contributiva è obbligatoria anche se il committente ha affidato i lavori a più imprese con contratti di appalto distinti

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di Marco Zandonà

La domanda

Una persona fisica nel 2024, con l’assistenza di professionisti abilitati alle pratiche burocratiche di rito (Cilas, piano sicurezza, notifica preliminare ex articolo 99, Enea), ha affidato lavori di manutenzione straordinaria ed ordinaria della propria abitazione, singolarmente (ognuno per il proprio ramo di competenza: edilizia, idraulica, ecc., senza general contractor) ad alcune piccole società e ad artigiani, nessuno dei quali iscritto alla “Cassa edile”. I lavori termineranno nel 2025. Poiché l’importo complessivo supera la soglia minima di 70.000 euro prevista dal decreto Coesione scatta l’obbligo di verifica della regolarità contributiva, anche al fine di non compromettere le detrazioni fiscali. Cosa devo fare per effettuare questa verifica?
C. S. - Bologna

Nel caso descritto, per adempiere all’obbligo di verifica della regolarità contributiva previsto dal decreto Coesione per lavori di importo complessivo superiore a 70.000 euro, anche al fine di non compromettere le detrazioni fiscali, è necessario richiedere il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) a ciascuna impresa o artigiano coinvolto nei lavori. In particolare, ai sensi del comma 10-bis, dell'articolo 8 del Dl 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 120/2020 (vedi anche il Dm ...