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Sui fondi europei consulenze specifiche

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di Alberto Bonifazi

La domanda


La mia perplessità sta nel capire con chiarezza se la società che amministro può rientrare tra quelle che possono godere dei fondi europei e soprattutto di chi fidarsi per svolgere queste pratiche, perchè ho l'impressione che queste procedure siano un business vero e proprio per alcune società addette ai lavori. Come facciamo a distinguere quali società possono effettuare queste valutazioni con serietà? E quali sono i compensi che generalmente spettano a tali soggetti per questi servizi? Abbiamo trovato consulenze che partono da 567 euro fino a diverse migliaia di euro per le sole valutazioni, (che poi potrebbero rivelarsi negative). Non esiste una via istituzionale per ottenere informazioni a tal proposito?

I Fondi europei rappresentano una sicura opportunità di sviluppo per le imprese, non ancora pienamente sfruttata. Alla base del problema vi è una carenza di informazioni ed una difficoltà di orientamento, che colpisce non solo le imprese, ma anche i loro professionisti, sommersi da una normativa fiscale sempre più complessa e poco propensi all'innovazione. Nel ciclo di programmazione 2014-2020 l'Ue ha riposto molta attenzione a questa criticità rafforzando le strutture di supporto, che possono essere contattate per acquisire informazioni sulle modalità di partecipazione ai bandi europei: EEN Enterprise Europe Network , National Contact Point ( ec.europa.eu/research /participants/portal.html ), Apre Partner Search ( http://partnersearch.apre.it ).

Anche la figura dell'Europrogettista, l'esperto in progettazione di interventi finanziati con risorse europee, può rappresentare un valido supporto professionale. In Italia esistono diverse associazioni di categoria, presenti on line, a tutela dell'utenza e della trasparenza del mercato ai sensi della legge 4/2013. Diversi studi professionali hanno sviluppato partnership con questa figura per completare l'offerta professionale ai propri clienti e superare uno dei principali ostacoli all'accesso ai finanziamenti europei, soprattutto di tipo diretto: la costruzione del partenariato. Infatti gli imprenditori possono realizzare i propri progetti di sviluppo entrando in partenariati internazionali sui quali sono riversati, in regime di cofinanziamento, contributi a fondo perduto per importi che coprono, in media, quote comprese tra il 50% e il 70% dell'investimento complessivo.

I costi della consulenza variano in relazione al tipo di finanziamento, ma sicuramente non potranno essere totalmente condizionati all'esito del bando. La ricerca partner in linea con il profilo richiesto dal bando, l'inserimento dell'impresa in network tematici nazionali ed europei, la presentazione del progetto sui fondi europei sono solo alcune delle attività a monte della presentazione della domanda di finanziamento. Strutture di consulenza caratterizzate da una proposta di crescita progressiva in chiave europea dell'impresa sono sicuramente da preferire rispetto a quelle mosse da un logica più del “mordi e fuggi”: anche la sola, ma regolare, partecipazione ai bandi europei racchiude per l'impresa un significativo valore in quanto rappresenta un momento di crescita e di confronto nell'ambito di un circuito finanziario internazionale.

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