I temi di NT+Spazio imprese

Gli Isa penalizzano le coop virtuose

L’analisi sistematica dello strumento di compliance e i possibili effetti distorsivi

immagine non disponibile

di Andrea Dili


L’applicazione degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa) alle società cooperative determina una ingiusta penalizzazione degli enti più virtuosi che, a parità di condizioni, risulteranno fiscalmente più inaffidabili degli altri contribuenti.

L’affidabilità fiscale dei contribuenti
È quanto emerge da una analisi sistematica degli Isa, strumento di compliance che assegna un voto, da 1 a 10, all’affidabilità fiscale dei contribuenti perseguendo una duplice finalità:
• consentire all’Amministrazione finanziaria di individuare i soggetti a rischio evasione e selezionarli per i controlli;
• permettere ai soggetti fiscalmente affidabili (in virtù di pagelle fiscali da 8 in su) di usufruire di alcune misure premiali rilevanti.
È fondamentale, quindi, che il modello Isa sia calibrato in modo tale da qualificare con rigorosa precisione il profilo fiscale del contribuente. Uno strumento approssimativo, al contrario, potrebbe portare al paradosso di selezionare contribuenti virtuosi e premiare soggetti inaffidabili, pregiudicando l’efficienza dei controlli fiscali.

Coperative: l’incidenza delle agevolazioni tributarie
Per le società cooperative tale rischio si manifesta concretamente per effetto dell’incidenza (negativa) delle agevolazioni tributarie sul punteggio Isa. Come noto, infatti, le cooperative – oltre a perseguire uno scopo di natura mutualistica che incide direttamente, in termini di minori ricavi o maggiori costi, sul surplus economico – possono godere, a determinate condizioni, di alcuni benefici fiscali consistenti nella non imponibilità di quota parte dell’utile di esercizio o nell’esenzione dei redditi da Ires. Tale modello segue un principio di rigorosa simmetria tra capacità dell’ente cooperativo di conseguire lo scopo mutualistico ed ampiezza delle agevolazioni concesse, declinato dalle norme secondo plurime modalità. Simmetria evidente, ad esempio, nel differente trattamento riservato alle cooperative a mutualità prevalente e non prevalente.

Effetti distorsivi
Se a livello tributario tali agevolazioni si configurano quali variazioni fiscali in diminuzione, e come tali trovano allocazione nella dichiarazione dei redditi, nel prospetto economico del modello Isa esse vengono riclassificate tra i costi operativi dell’impresa, determinando una artificiosa contrazione dei margini economici inerenti il valore aggiunto, il margine operativo lordo e il reddito operativo e, conseguentemente, dei connessi indicatori elementari di anomalia. Tale effetto è talmente distorsivo da determinare pagelle fiscali insufficienti per contribuenti che, non considerando le agevolazioni, conseguirebbero il massimo dei voti (10). Se per le società cooperative tale distorsione genera una ingiusta penalizzazione, precludendo l’accesso alle misure premiali, essa rischia di determinare un corto circuito nelle procedure di selezione dei contribuenti a rischio evasione messe in atto dall’Amministrazione finanziaria, vanificando la stessa ragione d’essere degli Isa. Senza considerare che il voto Isa degli enti mutualistici è già condizionato (negativamente) dal particolare fine perseguito da tali soggetti.